Riflessioni sulla Direttiva Case Green (EPBD 2024)
La Direttiva 2024/1275/UE EPBD IV, sulla prestazione energetica nell’edilizia, altresì nota come Direttiva Case Green, rientra nel pacchetto “Fit for 55” del Green Deal europeo che ha l’obiettivo di portare l’Europa alla neutralità climatica entro il 2050, con un obiettivo intermedio al 2030 di riduzione delle emissioni nette di gas serra di almeno il 55% rispetto al 1990.
Il settore degli edifici viene trattato dalla EPBD IV, che prevede dei Minimum Energy Performance Standards (MEPS), ovvero degli standard minimi vincolanti di prestazione energetica per edifici non residenziali e per edifici residenziali. Questo si traduce nei seguenti obblighi di intervento:
Edifici non residenziali
- ristrutturazione del 16% degli edifici peggiori entro il 2030;
- estensione al 26% entro il 2033.
Edifici residenziali
- riduzione del consumo medio di energia primaria del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035;
- almeno il 55% del risparmio dovrà riguardare gli immobili in classe G.
Nel portale SIAPE (Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica) si possono estrapolare le statistiche sugli A.P.E. depositati in Italia.
- Numero di A.P.E. presenti nel portale al 23/06/2025: 7.314.708, di cui l’87,4 % riguarda unità residenziale ed il 12,6 % unità non residenziali;
- Percentuale classi energetiche peggiori (F e G) unità residenziali: 52,3 % (22,9 % classe F – 29,4 % classe G);
- Percentuale classi energetiche peggiori (F e G) unità non residenziali: 35 % (15,4 % classe F – 19,6 % classe G).
Secondo l’ISTAT il numero di edifici residenziali in Italia è di circa 35 milioni, mentre il numero di edifici non residenziali è di 1,6 milioni. Questo significa che quasi 5 milioni di edifici residenziali dovranno essere interessati da ristrutturazioni pesanti entro il 2033 e che circa 0,35 milioni di edifici non residenziali dovranno essere riqualificati entro il 2035.
Dopo un periodo dove è stato utilizzato, talvolta in modo poco diligente, un potente strumento di leva finanziaria finalizzato alla riqualificazione energetica degli edifici, viviamo oggi un momento dove sono state ridotte notevolmente le agevolazioni statali.
E’ indubbio che pensare di riqualificare un numero così elevato di edifici in così poco tempo e senza strumenti finanziari adeguati è un’impresa impossibile. E’ auspicabile pertanto che l’esecutivo in carica elabori una strategia efficace per sostenere i cittadini italiani nelle spese che dovranno affrontare per rispettare gli obblighi delle direttive europee.
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